PILLOLE DI PROGRAMMA

A marzo ho rilasciato un’intervista alla testata La Piazza Web che ha posto 4 domande agli allora 4 candidati Sindaco per Treviso relativamente allo svuotamento del centro, al problema casa e caro affitti, alla situazione giovanile in città e al clima. Qui di seguito l’intervista integrale.


Nel centro storico si sta assistendo a un progressivo svuotamento degli immobili da parte delle attività commerciali. Quali politiche intende adottare per provare a invertire il trend in una città a vocazione prettamente turistica?


Quello dell’affitto è indubbiamente un grosso problema. Le amministrazioni non hanno possibilità di intervento sui contratti di locuzione stipulati fra privati ma la politica ha un compito fondamentale: far rinascere Treviso, animandola tutto l’anno con manifestazioni internazionali e ripopolando il centro cittadino di famiglie e giovani. Grazie alle proprie attrazioni e al proprio posizionamento geografico la città può diventare un riferimento internazionale del turismo sostenibile e responsabile; dobbiamo perciò valorizzare e riorganizzare l’offerta naturalistica, enogastronomica, cicloturistica e artistica. Vogliamo custodire e sviluppare tramite processi di partecipazione civica, nel centro e nei quartieri, le tradizioni sportive e culturali di cui Treviso è ricca e definire il Piano Culturale coinvolgendo istituzioni e associazioni. L’afflusso costante in città dall’esterno stimolerà l’economia cittadina e i ricavi delle attività commerciali potranno ritornare a fiorire.


La qualità dell’aria di Treviso – complici il cambiamento climatico e le PM10 prodotte da caldaie e mezzi di trasporto – in questi mesi ha raggiunto picchi negativi importanti. Le ordinanze antismog e le domeniche ecologiche circoscritte alla sola zona dentro le Mura hanno dimostrato di non essere soluzioni sufficienti. Quali misure andrebbero adottate?


L’attenzione all’ambiente è un’importante forma di assunzione di responsabilità: la nostra coalizione intende procedere senza reticenze sulla strada dell’efficientamento energetico pubblico e privato e della generazione in loco di energia da fonti rinnovabili, ad esempio tramite l’installazione di pannelli fotovoltaici, la consulenza legale e amministrativa ai cittadini, la promozione della nascita di comunità energetiche. Per quanto riguarda le misure specifiche rivolte alla qualità dell’aria, vogliamo promuovere la mobilità elettrica per i veicoli pubblici (progressivo rinnovo della flotta) e privati (nuovi spazi per le colonnine di ricarica); adotteremo strategie di acquisizione di spazi verdi urbani (ad esempio tramite la trasformazione dei parcheggi in strada in sotterranei o multipiano). Tra i nostri obiettivi primari vi sono la riduzione del traffico, lo stop al consumo di suolo, la tutela delle acque e il contrasto dell’inquinamento atmosferico, acustico e luminoso.


Dall’uscita dalla pandemia si assiste con sempre maggiore frequenza a situazioni di violenza e di disagio giovanile sia nel contesto pubblico cittadino che in ambito scolastico. Come analizza questa emergenza e con quali strumenti un’amministrazione pubblica può e deve intervenire per risolvere il problema?


Il malessere manifestato dai giovani è il segnale di una Treviso escludente. All’assenza di spazi di aggregazione e di una rete sociale extrascolastica vanno contrapposte occasioni di incontro in cui i giovani possano esprimersi da protagonisti. I ragazzi vogliono risposte concrete che vanno individuate a partire dall’analisi delle situazioni di disagio sociale e psichico, da affrontare affiancando l’assistenza sanitaria al supporto nelle relazioni di socializzazione. È necessario stimolare proattivamente la partecipazione alla comunità degli esclusi, anche tramite il coinvolgimento dei giovani nelle decisioni che riguardano Treviso, con l’attivazione di una Consulta dei Giovani e di Focus Group. L’amministrazione può intervenire, inoltre, aprendo le scuole ai quartieri anche al di fuori dell’orario scolastico e, in sinergia con scuole e ULSS, istituendo programmi di educazione affettiva e di cittadinanza attiva. Per una città attenta e accogliente, che condivide le decisioni importanti.


Secondo lei a Treviso esiste un’emergenza casa? Se sì, come si dovrebbe intervenire?


L’emergenza alloggio esiste e nell’affrontarla non dobbiamo lasciare nessuno escluso. A Treviso, sempre più persone faticano a trovare una casa a prezzi accessibili. Noi intendiamo affrontare le politiche abitative adottando soluzioni specifiche per universitari, giovani e famiglie, senior: vogliamo avviare un piano per gli alloggi universitari in concerto con le Università e l’ESU, anche al fine di attrarre nuovi studenti; vogliamo favorire l’accesso alla prima casa, in locazione o proprietà, sia dal lato dell’offerta (differenziando le aliquote IMU, attivando un Fondo di Garanzia per gli affitti, avviando un piano pluriennale di ristrutturazione delle proprietà comunali), sia dal lato della domanda (supportando la nascita di cooperative di abitazione e agevolando l’accesso ai finanziamenti regionali e statali); favoriremo, inoltre, l’incremento del numero di posti disponibili nelle residenze per anziani, con interventi di sostegno per chi si trova in difficoltà nel pagare le rette.

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