In questi giorni ho portato una compagnia di amici lombardi e toscani in giro per Treviso e come sempre la bellezza della nostra città ha lasciato il segno.
Raccontano che il problema delle scorribande, delle risse o dei vandalismi da parte di giovanissimi è nato nel periodo del Covid e deriva soprattutto dal desiderio di apparire e di attirare l’attenzione con le loro performance. Si tratta per la maggior parte di giovani maschi guidati dalla noia e dalla contestazione verso una comunità che sentono occuparsi poco di loro e spesso in maniera sbagliata.
Colpa dei genitori? Della scuola? Delle loro esperienze di vita?
Questo disagio sociale è generato da molti fattori difficili da controllare, ma la responsabilità che un Sindaco deve assumersi verso la sua cittadinanza consiste, a mio avviso, nel puntare alla miglior coesione e alla mitigazione dei conflitti e delle criticità legati all’emarginazione.
Abbiamo le idee chiare su cosa sia necessario per la città,
nel breve, medio e lungo termine.
INTERVENTI TATTICI
Vanno subito perfezionate e rafforzate le misure di deterrenza e controllo per ottenere dei risultati nel breve termine. Ad esempio, serve: potenziare la presenza sul territorio delle forze dell’ordine; perfezionare ed estendere le tecnologie silenti di monitoraggio, prevenzione e indagine; cercare le fonti, i leader, delle bande e lavorare per una loro migliore integrazione nel tessuto sociale.
INTERVENTI STRATEGICI
E’ necessario un grande piano di sviluppo cittadino sociale per la prevenzione inclusiva delle marginalità con: presidio del territorio, sia in Centro che nei Quartieri, con operatori di strada e mediatori culturali; lotta alla dispersione scolastica, offrendo nelle scuole servizi complementari per un maggior coinvolgimento dei ragazzi; investimenti in formazione, sensibilizzazione ed educazione dei ragazzi, delle famiglie, degli educatori; affiancamento delle persone in condizione di disagio per aiutarle a trovare un collocamento e un senso nella comunità trevigiana; una maggiore vitalità del centro storico: più residenti, iniziative diffuse nell’arco della settimana e in tutti gli spazi; sviluppo in co-progettazione con il terzo e quarto settore (onlus, Associazioni, Volontariato, ecc.) dell’offerta di luoghi e servizi interessanti per i giovani per praticare: sport, musica (da ascoltare e suonare), arte e cultura, interessi e passioni specifici.