In Italia stiamo vivendo un momento assai particolare per il lavoro, le imprese, l’economia in generale.
Insistono nello stesso scenario un originalissimo mix di componenti che di solito sono alternativi tra loro:
- una forte crescita dell’occupazione (disoccupazione al 7,8%);
- l’impennata dell’inflazione (a maggio 7,6%);
- l’aumento dei tassi di interesse (BCE 4%);
- un forte rallentamento dell’economia (la Germania è già in recessione tecnica);
- la crescita del debito pubblico che batte record su record (2.811 miliardi, 48.000 a italiano).
Da cittadino sono preoccupato per l’aumento dei prezzi al consumo, del costo del denaro e del debito dello Stato.
Da imprenditore sto soffrendo il surriscaldamento del mercato del lavoro, non sempre sostenuto da una adeguata crescita della produttività, dei ricavi e della redditività aziendale.
Da politico vedo una grande difficoltà nel dare risposte alle necessità dei cittadini in termini di servizi, progetti e prodotti.
In compenso di buono c’è che la disoccupazione sembra in contrazione e quindi c’è tanto lavoro per tutti o quasi, anche se le richieste si concentrano su alcune figure professionali che scarseggiano e i lavoratori tendono a evitare attività impegnative ad esempio che comportino turni.
Ci sarà probabilmente un naturale aggiustamento con un rientro degli eccessi e una selezione fisiologica delle aziende più deboli, ma la dimensione del fenomeno inizia a far pensare.
Il potere dei lavoratori sta crescendo, e questa è un’ottima notizia, ma l’inflazione e il costo del denaro rischia di drenare questo beneficio.
Per le aziende e per la PA la crescita contemporanea di stipendi, inflazione, costo del denaro e debito rappresenta una minaccia importante che va attentamente monitorata.
Che fare?
A mio avviso sono l’innovazione, i sistemi automatici, la revisione e i miglioramenti organizzativi, la produttività pro capite le frontiere su cui investire per garantirci la competitività e il futuro nostro e dei nostri figli.
Dobbiamo chiederci sempre:
“Ho sempre fatto così, ok, ma è ancora il modo migliore?”
“Oppure l’apertura mentale e la tecnologia mi possono aiutare a fare prima, meglio e con minori costi?”
Spazio di miglioramento ce n’è tanto, tantissimo, nelle nostre imprese e ancora più nella Pubblica Amministrazione, dove il grande mostro da combattere è l’inefficienza e la soffocante burocrazia.
Questa è la lezione che secondo me ci insegna questo momento complesso e stimolante:
essere pronti e veloci nel cambiare!!